La stagionalità degli alimenti: l’importanza di una selezione consapevole

Tutti almeno una volta abbiamo sentito parlare di “stagionalità degli alimenti” e della necessità di seguire il ciclo della natura. Ma ci siamo mai domandati perchè e quanto sia rilevante questo aspetto nelle nostre vite?

Stagionalità e salute: ogni frutto ha la sua stagione

Sembrerà banale, ma se ogni frutto nasce in uno specifico periodo dell’anno, un motivo dovrà pur esserci. Infatti, come la natura segue il ciclo delle stagioni, anche l’uomo si unisce in questo continuo divenire. E dal momento che ogni prodotto necessita specifiche condizioni per crescere e nutrirsi, la stessa cosa accade per l’essere umano.

E’ risaputo che, a seconda della stagione in cui ci troviamo, assieme ai cambi climatici variano anche i nostri bisogni fisiologici:

  • in estate, proprio quando le temperature si alzano e il nostro corpo necessità maggiore idratazione e protezione dai raggi UV, la natura offre una vasta gamma di prodotti ricchi di acqua, sali minerali e antiossidanti come pomodori, peperoni, anguria, melone;
  • in autunno, in corrispondenza dell’abbassamento delle temperature, il nostro organismo svolge un maggiore dispendio energetico e necessita quindi di alimenti ad alto contenuto calorico, ricchi di vitamine e minerali – uva, cachi, frutta secca, castagne;
  • con il crollo delle temperature e l’arrivo dell’inverno, le difese immunitarie si abbassano ulteriormente ed è qui che entrano in soccorso agrumi e crucifere (broccoli, cavoli, verze), ricchi di antiossidanti e vitamina C;
  • infine, in primavera, è il momento opportuno per depurare l’organismo con alimenti disintossicanti e diuretici come insalate amare, asparagi, carciofi, fragole, ciliegie.

Insomma, appare chiaro come il nostro organismo sia interconnesso ai benefici offerti dalla stagionalità degli alimenti. Infatti, potremmo pensare all’uomo come un microcosmo ma pur sempre dipendente dall’ambiente in cui vive, il macrocosmo, regolato da cicli vitali cadenzati e regolari. Quindi, qualora la natura perdesse i suoi equilibri, risulta evidente che anche l’essere umano subirebbe delle conseguenze. Ed è quello che stiamo sperimentando negli ultimi decenni.

Frutta e verdura si, ma solo di stagione

Abbiamo compreso quanto i prodotti offerti dalla natura forniscano un contributo non trascurabile al benessere dell’essere umano. Ma sebbene sia importante alimentarsi con ciò che la natura ci offre, è altrettanto fondamentale scegliere i prodotti nel rispetto della loro stagionalità.  Infatti, scegliere in modo consapevole gli alimenti da portare sulle nostre tavole, è il primo passo verso un’alimentazione sana, sostenibile e nutriente. 

Pomodori in inverno e cavolfiore d'estate? No, grazie!

Vivere nel terzo millennio implica avere tutto ciò che vogliamo, quando lo vogliamo. Infatti, a prescindere dalla stagione, sappiamo di poter trovare qualsiasi prodotto all’interno dell’intero anno. Al contempo però, è necessario evitare prodotti fuori stagione e preferire i prodotti che crescono secondo i cicli naturali in quanto:

  • sono più ricchi di sostanze nutritive e possiedono meno pesticidi – ogni alimento riesce a sopravvivere autonomamente nella stagione in cui nasce naturalmente. E’ chiaro che coltivare pomodori a novembre, implicherà l’utilizzo di agenti chimici necessari a farli sopravvivere in condizioni climatiche tali per cui, in natura, non sopravvivrebbero;
  • possiedono proprietà organolettiche superiori – oltre a contribuire con un apporto nutrizionale migliore, hanno un colore, un profumo e un gusto decisamente superiore rispetto ai prodotti che crescono in condizioni forzate;
  • hanno un costo inferiore – oltre ad essere qualitativamente migliori, scegliere secondo la stagionalità degli alimenti implica risparmiare sul loro acquisto. Diffatti, prodotti tardivi e primaticci sono qualitativamente inferiori e spesso importati da Paesi extracomunitari (dove le leggi in materia di prodotti fitosanitari sono meno restrittive).

Inoltre è opportuno ricordare che scegliere un prodotto in modo consapevole, significa altresì salvaguardare il pianeta dall’inquinamento e dall’incessante surriscaldamento globale. Infatti, oltre ad essere più costosi e meno nutrienti, c’è da tenere in considerazione il tempo trascorso su aerei, navi, tir e celle frigorifere prima che questi giungano nelle mani del consumatore finale. Al contrare, acquistare un prodotto biologico, a km 0 o proveniente da filiera corta implica:

  • apportare un impatto decisamente inferiore sull’ambiente;
  • garantire qualità e freschezza superiore;
  • supportare le piccole realtà produttive locali e il loro sostentamento.

IL CICLO DELLA NATURA

stagionalità degli alimenti: mani a conca, piantina germogliata nella terra

“Siamo ciò che mangiamo”